Prende il via l’edizione 2023/2024 del progetto “Taranto legge …”, finalizzato a promuovere ed incentivare la lettura tra i giovani. La rassegna di incontri, giunta alla sua ottava edizione, si avvale della collaborazione dei Presìdi del libro di Taranto, di alcune librerie cittadine e del patrocinio del Comune di Taranto
Lunedì 18 marzo, presso l’aula magna dell’istituto “Principessa Maria Pia”, alle ore 15.30, studenti dell’Archita, Aristosseno, Calò, Liside, Maria Pia, Pitagora e Ferraris – Quinto Ennio, incontreranno la scrittrice Ritanna Armeni per parlare con lei del suo ultimo libro “Il secondo piano”.
Ritanna Armeni è giornalista e scrittrice. Ha lavorato a Rinascita, il Manifesto, l’Unità e Liberazione. Capo ufficio stampa di Fausto Bertinotti, è stata per quattro anni conduttrice di Otto e mezzo insieme a Giuliano Ferrara. Ha pubblicato Di questo amore non si deve sapere (2015), vincitore del Premio Comisso; Una donna può tutto (2018); Mara. Una donna del Novecento (2020), vincitore del Premio Minerva; Per strada è la felicità (2021); Il secondo piano (2023), vincitore del premio Fiuggi; tutti usciti per Ponte alle Grazie.
Con il suo ultimo libro Armeni ci racconta una storia realmente accaduta a Roma tra l’ottobre del 1943 e giugno del 1944, e dai più sconosciuta, che fa emergere le gesta eroiche di sette suore: Ignazia, Lina, Benedetta, Elisabetta, Grazia, Maria Rita, Emilia. Le sorelle decidono, con molto coraggio, di ospitare al secondo piano del convento un gruppo di ebrei sfuggiti al rastrellamento del ghetto del 16 ottobre 1943, mettendo a repentaglio la loro stessa vita stante il fatto che gli interventi tedeschi finalizzati alla ricerca degli ebrei di certo non si fermavano di fronte ad un convento.
La situazione diventa ancora più difficile e pericolosa quando i nazisti chiedono alle suore di riorganizzare parte del pianoterra del convento a infermeria per poter portare i feriti.
Le protagoniste con estrema audacia affronteranno anche questo imprevisto per proteggere i perseguitati loro ospiti nascosti al secondo piano.
Quello di Ritanna Armeni, grazie a questo bellissimo pezzo di storia italiana, è un vero inno alle donne, perché raccontando questa storia la scrittrice dà il giusto valore, mettendole in luce, alle gesta coraggiose compiute da figure femminili che spesso hanno una posizione subalterna e nascosta.
Con Il secondo piano Ritanna Armeni ci racconta di loro, del loro fare la storia con immensa carità, altruismo, temerarietà. Queste donne, queste suore, hanno deciso di rischiare anche la propria esistenza per cambiare le sorti di un destino avverso di tante persone.
Con una scrittura delicata e coinvolgente l’autrice consegna al lettore non solo un bellissimo romanzo, fatto di vicende incalzanti e personaggi affascinanti, ma anche una storia di vita vera, reale che dona il giusto tributo a sette donne coraggiose meritevoli di aver costruito, anche loro, parte della storia italiana.
Prof.ssa Vittoria Bosco
“TARANTO LEGGE … il Secondo piano di Ritanna Armeni”
«Ora dirò un pater, ave e gloria per ognuno dei nostri ospiti. E domani chiederò a suor Emilia il permesso di aprire un nuovo barattolo di marmellata per la merenda di Lele. È un bambino. deve crescere».
«Il secondo piano» di Ritanna Armeni è un romanzo storico ambientato a Roma, nel 1944, nel pieno della Seconda Guerra Mondiale e delle persecuzioni nazifasciste. È in un contesto simile che sette ebrei vengono accolti all’interno di un convento di suore, in seguito allo sgombero del ghetto ordinato da Hitler.
«Il secondo piano» è inevitabilmente il romanzo della speranza: è la stessa benevolenza delle suore a costituire per gli ebrei l’unica speranza di salvezza, dopo essere stati costretti ad abbandonare il ghetto. Allo stesso modo, la speranza è una costante che accompagna sempre le scelte delle suore, decise a prendersi cura dei nuovi arrivati nonostante la povertà dilagante dell’epoca: a tal proposito, è significativo il
passo nel quale suor Lina offre al piccolo Lele, il più giovane del gruppo, un panino con la marmellata, per alleviarne la paura. Al tempo stesso, però, altra costante principale nel corso dell’intera narrazione è quella della paura che si intreccia profondamente con la speranza, producendo un risultato altamente toccante. Vetta della narrazione non può non essere considerata la scena nella quale, quando i militanti delle SS sono in procinto di mettere piede nel luogo in cui sono nascosti gli ebrei, le suore terrorizzate si affidano totalmente alla preghiera.
Un simile intreccio genera una suspense palpabile, alimentata ancora di più dal fatto che quanto narrato sia in realtà un avvenimento realmente accaduto.
In data 18/03/24, gli alunni frequentanti il PCTO «Taranto Legge» si sono recati presso l’I.I.S. Maria Pia, dove hanno avuto l’occasione di incontrare l’autrice Ritanna Armeni e apprendere i retroscena del romanzo. L’autrice ha raccontato che l’ispirazione alla base del suo
romanzo è scaturita all’improvviso, durante la lettura di un articolo di giornale; all’interno di questo articolo si raccontava proprio del convento delle Francescane di via di Poggio Moiano a Roma, le cui suore durante gli anni dell’occupazione nazista avevano tratto in salvo un gruppo di ebrei, accolti al secondo piano dell’edificio, nonostante il primo fosse frequentato abitualmente dai soldati tedeschi. Ed ecco che
Ritanna Armeni è giunta a conoscenza di un mondo nuovo, del quale in precedenza ignorava l’esistenza: durante gli anni dell’occupazione nazista della città di Roma, numerosi conventi di suore e di frati hanno tratto in salvo tra i 4mila e i 5mila ebrei su una popolazione totale di 10mila. In seguito a questa scoperta, presa dalla curiosità, l’autrice ha scelto di visitare personalmente il convento in questione, di intervistarne le suore, di leggerne i diari: ed ecco come ha avuto origine «Il secondo piano».
Argomento affrontato nel corso dell’incontro presso l’istituto Maria Pia è stato il femminismo delle suore: queste sono sempre state viste come donne succubi, bigotte e costrette a proseguire una vita del genere come si dice all’interno dello stesso romanzo, è «difficile parlare di chi non si vede e non fa nulla per mostrarsi». Dunque, è apparentemente difficile definire «femministe» delle suore. Eppure, Ritanna Armeni
ha pensato bene di ribaltare una tale prospettiva. La scelta delle suore di accogliere degli ebrei all’interno del convento è stata animata dall’inestinguibile fuoco della carità. Al giorno d’oggi il termine «carità» viene spesso concepito in maniera negativa, molto più vicino a una debolezza che a una forza. Eppure, molti ignorano che la carità presuppone il coraggio e che anzi è essa stessa coraggio: le suore del convento hanno potuto prendersi cura degli ebrei accolti per mezzo delle sole tessere annonarie in proprio possesso, dal momento che all’epoca agli ebrei non era riservata alcuna tessera annonaria. Le suore, dunque, sono state disposte a condividere con loro anche le proprie razioni, già di per sé scarse. La scelta delle suore non è stata affatto una scelta politica, sebbene la Chiesa e il papa fossero a conoscenza di quanto avveniva nei conventi, tuttavia, non si sono mai espressi esplicitamente a riguardo. Dunque, le suore sono state disposte ad assumersi ogni responsabilità, mettendo in conto anche il rischio di morire. «È stata, quindi, un’autonoma scelta di carità. Di protezione dei più deboli. Di obbedienza ai principi di amore verso il prossimo. Chi non voleva accogliere gli ebrei poteva respingerli e anche questo talvolta, di rado, è avvenuto. Ed era una scelta talmente naturale che, chi questo amore e questa carità li ha esercitati, non ha ritenuto opportuno raccontarne. Era arrivato, ho pensato, il momento di farlo».
FABIANA FICO 4^CC