
Relazione omaggio a Tommaso Anzoino
Nel pomeriggio di lunedì 28 febbraio ha avuto luogo, nell’Auditorium dell’Istituto Maria Immacolata, un evento culturale atto a ricordare Tommaso Anzoino, celebre dirigente dell’Archita e distinto intellettuale, nel 1° anniversario della sua scomparsa; nell’ occasione e’ stato presentato il suo libro postumo,“Storie di mezza giornata” . A suo nome, inoltre, sono state consegnate delle borse di studio agli ex alunni diplomati lo scorso anno scolastico, i più meritevoli dei 5 diversi indirizzi del nostro Liceo.
Molti si sono riuniti per rendere omaggio a colui che, prima di tutto, è stato ricordato dal preside Francesco Urso in quanto uomo libero e dedito all’amore verso quella libertà che in questi giorni, in particolare, ha acquisito per tutti un valore aggiunto. Nel corso dell’evento, si sono succeduti vari interventi ,tra cui quello della prof.ssa Franca Poretti, la quale ha potuto conoscere Tommaso Anzoino in due fasi diverse della sua carriera scolastica, prima come sua allieva a e poi come sua vicaria. Con la voce trattenuta dai ricordi, ha parlato di lui prima tratteggiandone i tratti umani e poi quelli professionali, affermando che se dovesse associare alla sua persona una parola, sceglierebbe “cura”, nel suo significato latino di “interessamento”, poiché Anzoino soleva interessarsi alle persone intorno a sé , così come si interessava del mondo tutto e della bellezza di cui si è fatto avido commensale nel corso della sua vita. Dopo averlo descritto, in seguito, in quanto educatore più che dirigente, associando il suo metodo educativo alla paideia greca che in sé unisce la cultura e l’umanità, ha parlato di lui come intellettuale e autore del succitato romanzo “Storie di mezza giornata”. In quest’opera Anzoino si chiede se sia possibile ancora scrivere romanzi di questi tempi e, nonostante la risposta negativa, si risponde dicendo che comunque lui non avrebbe potuto scrivere nient’altro di diverso da quello che lui già scrive. Aleggiava da teTeo il suo desiderio di scrivere un romanzo corale e la prof.ssa Poretti conclude il suo discorso serbando una sincera speranza: che lui abbia potuto trovare finalmente il suo coro in Paradiso. In seguito, la professoressa ha passato la parola al prof Nino Palma che, come a rievocare un personaggio di un libro, ha iniziato descrivendo l’ andamento sornione del preside Anzoino, accompagnato perennemente dalla presenza del suo tipico cappello nero e ha continuato parlando della sua capacità di porre sempre l’alunno al centro dell’universo educativo. La conclusione del suo discorso ripesca quello che Anzoino scrisse sulla rivista Galaesus: “Ho un sogno: guardare il Palazzo degli Uffici e dire che i suoi 150 anni li porta bene”. La prof.ssa Stefania Danese invece ha preferito parlare di lui attraverso il suo libro “Lì”, utilizzando il tempo presente poiché l’arte rende immortali tutti gli artisti. Post lettura, dice che gli inviò un suo commento: “Hai scritto qualcosa di bello, di onirico ed enigmatico”. Infine, il direttore editoriale Pietro Massafra ricorda l’uomo e l’amico che era, rimembrando le conversazioni su quell’utilitaria che li portava, giovani docenti, al liceo di Manduria, che gli ha permesso di creare dei ricordi condivisi: “Tommaso ci ha trasferito una leggenda: non ci prendiamo troppo sul serio, perché la vita, alla fine, non è qualcosa di troppo serio”.
Alessia Liso 4°CC