Broadway songs from Italy to America – MusicArchita 2019


 

 

 

Taranto, 11 giugno 2019                                                            

COMUNICATO STAMPA

 

Teatro Fusco sold out ieri sera per l’evento conclusivo di MusicArchita, un progetto ormai consolidato del liceo Archita e in particolare del suo indirizzo musicale, che coinvolge ogni anno decine di ragazzi (quest’anno ben settantuno) e tanti docenti (quattordici in questa occasione) e vede la partecipazione, oltre che di genitori e docenti, anche di tanti ospiti tra dirigenti scolastici, autorità civili e militari, docenti di altre istituzioni scolastiche, che accorrono ad applaudire i talenti del liceo Archita.

L’evento, intitolato “Broadway Songs – From Italy to America”, ha avuto come si suol dire un inizio col botto con l’esecuzione della celeberrima “New York, New York” di J. Kander, in cui la voce solista di Martina Ventrella è stata accompagnata dall’orchestra sinfonica e da una brillante coreografia di Marica Chiarelli.

Musicarchita è stato quest’anno coordinato dalla professoressa Ornella Carrieri che ha curato la direzione artistica e la produzione e ha preparato le voci soliste e il coro. La professoressa Simona Barbera ha invece curato il coordinamento artistico e la produzione e, insieme alla professoressa Daniela Abbà, le coreografie. Alla testa delle diverse sezioni orchestrali si sono avvicendati i professori Paolo Battista e Michele Cataldo (orchestra d’archi) e Domenico Di Fonzo (orchestra di fiati), mentre l’intera compagine orchestrale è stata diretta dal professor Paolo Battista.

Le scenografia è stata realizzata dal professor Mario D’Amico.

Un impegno produttivo davvero imponente fortemente sostenuto dalla dirigente scolastica Angela Maria Santarcangelo.

Un programma estremamente vario e brillante quello proposto, in cui sono state eseguite, con arrangiamenti per differenti organici, composizioni che sono ormai dei classici del Novecento, come la Rapsodia in blu di George Gershwin in una versione per pianoforte a 4 mani (solisti Carmela D’Eri e Luca L’Erario) e orchestra di fiati.

Siamo a New York nel 1924: nelle sale d’incisione si è diffusa da poco la nuova musica afroamericana che sta influenzando la stessa Broadway e non solo. Il mondo musicale è in fermento e i critici parrucconi contestano a Gershwin l’utilizzo nelle sue composizioni di quella musica di consumo chiassosa e senza dignità che i contemporanei chiamavano Jazz. Gershwin stesso definì la Rapsodia in blu “una sorta di multiforme fantasia, un caleidoscopio musicale dell’America, col nostro miscuglio di razze”.

 

Accanto a questo capolavoro sono state eseguite celebri colonne sonore di Nino Rota, Ennio Morricone, Henry Mancini e altri e brani tratti da due Musical di Leonard Bernstein, il celeberrimo West Side Story e, in prima esecuzione italiana, Wonderful Town.

Brani che un tempo sarebbero stati collocati in un repertorio separato e un po’ “minore” rispetto a quello della cosiddetta musica colta, ma che oggi vengono annoverati tra i classici della musica senza distinzione di generi. Nel caso di Bernstein, in particolare, le distinzioni tra i generi hanno ancora meno senso visto che il grande compositore e direttore d’orchestra statunitense è stato un intellettuale a tutto tondo che ha scritto melodrammi importanti e deliziosi come Candide (su soggetto tratto dall’omonimo romanzo di Voltaire), musica sinfonica e composizioni da camera di grande valore e che, con i suoi originali Musical, intendeva dar vita a un’opera nazionale americana con caratteristiche peculiari che la differenziassero dall’opera europea.

Ma andiamo con ordine: nella prima parte della serata si sono esibite le due sezioni dell’orchestra sinfonica del liceo Archita e cioè il gruppo degli archi (solista Federica Di Nucci) e quello dei fiati. Il primo ha eseguito i temi di alcune celebri colonne sonore tra cui una Suite Omaggio a Henry Mancini e “The magical world of Pixar”, il secondo un medley di colonne sonore di Ennio Morricone per i film di Sergio Leone.

Nella seconda parte della serata i solisti e il coro, accompagnati dall’orchestra sinfonica, si sono esibiti in una brillante performance di alcuni tra i più celebri temi di West side story- e di Wonderful Town, un musical che nel 1953 vinse cinque Tony Award.

West Side Story al suo apparire nel 1957 rivoluzionò il genere portando in scena i bassifondi dell’Upper West Side di New York e la guerra tra due bande giovanili – gli americani Jets e i portoricani Sharks, divise oltre che dalla diversa appartenenza etnica, anche da una folle competizione per il controllo di un territorio degradato e privo di qualsiasi appeal.

Sullo sfondo della guerriglia tra le due bande nasce una storia d’amore tra Tony ex capo degli Jets e Maria, la dolce sorella di Bernardo, capo degli Sharks. I due novelli Romeo e Giulietta sono però ostacolati dalle rispettive bande e come nella celebre tragedia shakespeariana il loro amore à fatalmente destinato ad un tragico epilogo. La città di New York è protagonista assoluta e insieme spettatrice impotente di ciò che accade sul suo suolo.

New York è anche protagonista di Wonderful Town che narra la storia di due sorelle che arrivano dall’Ohio nella vivace Cristopher Street a New York a cercare fortuna nel mondo dello spettacolo. Ruth vorrebbe scrivere, Ellen, dotata di gran fascino e corteggiata da molti, vorrebbe fare l’attrice. La storia, tra vari intrecci amorosi, termina con Ruth che trova la notorietà grazie ad un racconto su dei marinai brasiliani protagonisti di una scatenata Conga, mentre Ellen debutterà come cantante.

Da West Side Story sono stati eseguiti il celebre duetto del balcone in cui i due protagonisti, Tony e Maria, si dichiarano il loro amore. Il brano è stato proposto in una versione in cui un quartetto d’archi con pianoforte ha accompagnato il dialogo tra il clarinetto di Giangabriele Demma, cui era affidata la melodia di Tony, e la voce solista di Ida Notarnicola che eseguiva la struggente melodia di Maria. La dolcissima “Somewhere” è stata proposta dalle voci soliste di Maria Grazia De Giorgio e Mario Patella e la vivacissima “America” ‘ stata eseguita dal coro con una scatenata coreografia.

Da Wonderful Town sono stati tratti altrettanti brani: “A little bit love”, “The wrong note Rag” e la travolgente Conga in cui la voce solista di Martina Ventrella ha duettato con il coro.

Applausi scroscianti alla fine e richieste di bis, prontamente accontentate con l’esecuzione di New York, New York e di America.

Prof.ssa Lunetta Franco