Il liceo “Archita” e le altre scuole della rete “Taranto legge” presentano la scrittrice Ritanna Armeni con il suo libro “Una donna può tutto”. L’autrice racconta la storia delle “Streghe della notte”, aviatrici sovietiche che, durante la Seconda guerra mondiale, terrorizzavano il nemico nazista compiendo spericolate azioni di bombardamento aereo.
Si tratta di una storia avvincente, affascinante per le sue implicazioni storiche e femministe, resa ancor più preziosa dalla diretta testimonianza dell’ultima Strega, Irina Rakobolskaja, vicecomandante del reggimento 588 che ha accolto la Armeni nella sua casa e ha condiviso con lei vecchie foto e fieri ricordi di patriota novantaseienne.
“Taranto Legge”
La Rete di Scuole “Taranto legge” (Liceo Archita, Liceo Aristosseno, Liceo Ferraris-Quinto Ennio, I.I.S.S. Mariapia e I.I.S.S. Pitagora) ha organizzato, per il 06.4.2019, un nuovo evento culturale presso l’Istituto Pitagora di Taranto.
Per il liceo Archita hanno partecipato all’evento gli alunni del Progetto PON “Leggiamo insieme”, unitamente alla classe 1^AES e alle Prof.sse Dell’Aglio e Bosco. Presenti anche gli alunni degli Istituti Superiori “Pitagora” e “Maria Pia”, del Liceo “Aristosseno” e del liceo “Ferraris-Quinto Ennio”. L’Ospite dell’evento di oggi è stata Ritanna Armeni, giornalista e scrittrice, che ha presentato il suo libro Una donna può tutto.
Pochi conoscono la storia delle “streghe della notte”: Marina Raskova, Marya Smirnova, Irina Rakobolskaja, Polina Gelman, Evdokia Bershanskaya, e tante altre, aviatrici sovietiche che, durante la seconda guerra mondiale, pilotando i propri aerei nella notte, conquistarono un ruolo di primo piano nella battaglia della Russia contro il Terzo Reich. Molte di loro non fecero ritorno a casa, venendo abbattute e bruciando insieme ai propri velivoli.
L’obiettivo delle “streghe delle notte” era stato, ancor prima dell’a salvezza della patria, l’emancipazione, ovvero la conquista della parità con gli uomini. Questa lotta per l’emancipazione era iniziata con Stalin perchè desse loro l’autorizzazione a volare, era proseguita nei mesi di autoaddestramento a causa dei contrasti degli uomini dell’Armata Rossa, era esplosa bombardando le basi del nemico e si è conclusa con le loro medaglie al valore.
Ritanna Armeni, attraverso una lunga intervista alla novantesienne Irina Rakobolskaja, vice comandante del 588° reggimento delle donne aviatrici sovietiche, ha ricostruito una vicenda incredibile, avvincente e poco conosciuta, quella, appunto, delle Nachthexen (streghe della notte), come le chiamavano i tedeschi, terrorizzati dalle bombe che cadevano da piccoli aeroplani con le luci e i motori spenti.
Oggi è stata presentata a noi ragazzi la storia di donne coraggiose che, con grande spirito patriottico, non hanno aspettato a casa il ritorno dei padri, dei mariti e dei fidanzati, ma hanno partecipato attivamente al conflitto. Con grande valore, ma soprattutto con grande voglia di riscatto, contro i pregiudizi degli uomini, hanno dimostrato che “una donna può tutto”.
Ascoltando le incisive parole della Armeni, gli studenti presenti hanno compreso il profondo messaggio che l’autrice ha voluto trasmettere con il suo libro: la battaglia per l’emancipazione delle “streghe della notte” continua ancora oggi, perché la memoria storica dimentica spesso il ruolo fondamentale delle donne, soprattutto nei conflitti, preferendo una visione della guerra “al maschile”.
Le “streghe della notte” devono essere un esempio per le giovani generazioni che devono imparare come, nella consapevolezza dell’uguaglianza tra uomini e donne, la volontà sia fondamentale nel proprio percorso di vita.
Fausto Lattanzi 2^ASP